La Giustizia Amministrativa

 

 

 

La sede del Consiglio di Stato

 

 

Il Palazzo Spada, in piazza Capodiferro a Roma, è la sede del Consiglio di Stato.

L'edificio, già di proprietà del Cardinale Girolamo Capodiferro (1502-1559) che a partire dalla fine del 1548 lo aveva fatto edificare, inglobando parte delle costruzioni preesistenti della sua famiglia, dall'architetto Bartolomeo Baronino, di Casale Monferrato, attivo nel vicino cantiere di Palazzo Farnese.

Nella primavera del 1550, in coincidenza con l'anno giubilare, il Palazzo Capodiferro era quasi del tutto ultimato, anche relativamente ai cicli pittorici che interessano le stanze del Piano Nobile e alle stesse decorazioni in stucco che impreziosiscono la facciata e il cortile interno, la cui esecuzione era stata affidata a due ditte distinte, formate da Giulio Mazzoni e Diego di Fiandra, e da Tommaso del Bosco e Leonardo Sormani.

La facciata, estesa in senso orizzontale, si riallaccia nella soluzione dell'ampio basamento in bugnato, a schemi tipologici del Bramante, utilizzati con successo da Antonio da Sangallo nel Palazzo Baldassini, e di Angelo Massimi. Ai motivi decorativi di Palazzo Branconio di Raffaello, oggi conosciuto solo attraverso i disegni, rimanda invece la ricca decorazione della fascia mediana, ove è possibile ammirare, ai lati dello stemma centrale, ora della famiglia Spada, un tempo riferito al Papa Paolo III Farnese, una serie di otto nicchie con statue di uomini illustri della storia di Roma. Altrettanti tondi si susseguono tra loro, mostrando un cane posto ai piedi di una colonna fiammeggiante a cui è avvolto un cartiglio con la scritta latina "utroque tempore", motto adottato dal Cardinale Capodiferro, a simbolo della sua fedeltà alla religione cattolica.

Nel cortile interno, al di sopra delle arcate, di cui una cieca, altre dodici nicchie racchiudono statue di divinità pagane, circondate da fregi con centauromachia, tritoni e arpie fra girali d'acanto: referenze simboliche legate alla cultura umanistica del Cardinale Capodiferro e alla sua esigenza di stabilire un nesso tra mondo pagano e cultura cristiana.

Anche nelle stanze del Piano Nobile numerose sono le decorazioni dipinte e in stucco, i cui temi, se si eccettuano quelli riferiti alla vita della Madonna e di Cristo della cappella, provengono per lo più dal mondo pagano, tratti talvolta dalle Metamorfosi di Ovidio, come le Storie di Callisto e di Perseo, talvolta dalla storia antica, come gli episodi della vita di Achille o di Enea, o della vita di Scipione, episodi questi ultimi recentemente identificati, insieme alle scene di battaglie allusive alle guerre tra romani e cartaginesi, nei frammenti attribuiti a Girolamo Siciolante e aiuti.

Ai diversi artisti della scuola michelangiolesca, si alternano nella esecuzione dei cicli pittorici, Giulio Mazzoni e la sua bottega, autori della Galleria degli Stucchi, gioiello decorativo ispirato alla Galleria di Francesco I di Fontainebleau, e la Sala delle Quattro Stagioni o dei Quattro Elementi, con superbe immagini allegoriche.

In tale contesto ben si intonano alcune soluzioni secentesche apportate da Bernardino Spada (1594-1661), l'altro Cardinale che nel 1632 acquistò il Palazzo Capodiferro per farne stabile dimora, dando subito inizio ad una serie di interventi e di ristrutturazioni tramite l'opera di pittori, scultori e architetti. Appartiene a questa fase di lavori lo scenografico salone di Pompeo, attiguo proprio alla Sala delle Quattro Stagioni, le cui pareti dipinte nel 1635 dai quadraturisti bolognesi Agostino Mitelli e Michelangelo Colonna inquadrano finte prospettive architettoniche, un genere molto ricercato dal Cardinale Spada nei suoi tentativi di determinare ovunque nuove soluzioni spaziati, anche a costo di renderle illusorie.

Un genere che trova la Sua massima espressione nella realizzazione della celebre Galleria Prospettica commissionata dal Cardinale all'architetto Francesco Borromini che la eseguì tra il 1652 e il 1653, in collaborazione con il matematico Padre Giovanni Maria da Bitonto. La profondità illusoria che essa suggerisce è di oltre trenta metri, ben diversa da quella reale che corrisponde a circa otto metri.

Contiguo al salone di Pompeo è il lungo corridoio della Meridiana, cosiddetta catottrica, basata cioè sulla riflessione del punto di luce e non di ombra, che il Cardinale Bernardino, cultore anche di astronomia, astrologia e ottica, aveva fatto dipingere dal pittore Giovanni Battista Magni (1592-1674), nel 1644, su progetto del Padre francese Emmanuel Maignan. Ma altri sostanziali interventi operati dal Cardinale sul Palazzo del cinquecento, modificandone in parte la sobria pianta quadrata, possono considerarsi gli ampliamenti che determinarono il prolungamento del lato sinistro sul Vicolo dell'Arco, nel 1636-37, e il prolungamento del lato destro, sul Vicolo del Polverone, nel 1658-60.

  

Nell'ala sinistra verso Vicolo dell'Arco al Piano Nobile, il Cardinale Spada istituì la sede della quadreria, costituita dalle stesse quattro Sale che ancora oggi si possono ammirare apparentemente inalterate.

NB - Le fotografie di Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato sono tratte dal sito www.giustizia-amministrativa.it